L’altro può essere la persona che ci insegna, come nel caso di una relazione tra insegnante e discepolo.
Poiché questa funzione continua ad essere soddisfatta, il rapporto continuerà, soddisfacendo le esigenze di entrambi.
Ma se questa dinamica finisce e la coppia non è in grado di “fare un grande passo”, allora la relazione potrebbe finire, poiché non c’è più nulla da imparare.
Quindi ogni relazione è pensata per accompagnarci finché è benefica per la nostra crescita personale.
Una volta terminata la funzione evolutiva, la relazione ha il potenziale per trasformarla in qualcos’altro, ma deve avere la volontà e la consapevolezza di entrambe le parti, altrimenti finisce da sola.
Pertanto, ogni incontro ha un significato, che duri un’ora, un anno o una vita.
Ecco perché non ci sono “relazioni sbagliate” ma solo “le relazioni giuste per quel momento della nostra vita”.
Se arriviamo a comprendere questa “alta visione”, allora tutto ha una visione diversa e possiamo sbarazzarci del risentimento, della sofferenza, del rimorso e del dolore che spesso circondano la fine delle relazioni.