Ma noi eravamo stupidi, non lo sapevamo, voi invece lo sapete, per voi è diverso, ed è questo che non riesco a comprendere, mi fa impazzire di rabbia.
Siete colti, avete la tecnologia sempre a portata di mano, finalmente abbiamo capito che fumare e bere porta inesorabilmente alla morte.
Peraltro, in modo atroce eppure vengo a prendervi ubriachi, incoscienti, pieni di vomito, vuoti di dignità.
E i vostri amici, che sono un po’ meno ubriachi di voi, intanto che vi soccorro, mi fumano intorno con l’aria da donne e uomini vissuti, come se nulla di grave fosse accaduto.
Vi porterei con me, almeno una volta, quando inietto la morfina per lenire appena un po’ il dolore.
Perché per i malati di cancro ai polmoni dopo tante piacevoli sigarette o al fegato dopo quelle sbronze in riva al mare mentre cadono le stelle..
o nei locali dove scriteriati vi versano da bere sebbene siate minorenni, non vi è più nulla da fare.
Tra l’altro mentre l’ambulanza del 118 si sta prendendo cura di voi ubriachi perché lo avete voluto.
Qualcuno potrebbe avere un infarto e dover attendere un’ambulanza proveniente da un’altra città, ma questo è un altro problema.
Cambiate, correggete i nostri errori, oltre i vostri, siate voi le stelle, ma senza cadere.
Stanotte (ieri l’altro, ndr) quando, più che le stelle, ho visto voi cadere ubriachi, incoscienti e immersi nel vostro vomito.
Voi che siete le nostre stelle migliori, ho espresso comunque un desiderio.
Esauditelo”.