A volte è meglio avere pace che avere ragione

A volte è meglio avere pace che avere ragione

A volte è meglio avere pace che avere ragione

A volte dimentichiamo qual è lo scopo del dibattito e, a causa di questa dimenticanza, tendiamo a pagare un prezzo troppo alto: la nostra pace e il nostro benessere psicologico.

Anni fa ho letto la seguente frase: «Sii selettivo nelle tue battaglie; a volte è meglio avere pace che avere ragione. Non mi ha lasciato indifferente.

Sembrava più saggio e profondo di quanto sembrava.

Anche se la metafora della guerra toglie significato, sarebbe interessante fermarsi e analizzare perché a volte è meglio avere la pace che avere ragione. Cosa significa questa curiosa frase? Qual è il rapporto tra pace e ragione? Iniziamo.

Orgoglio: il protagonista assente di questa frase

Senza un’allusione diretta a lui, l’orgoglio è la chiave non solo della frase stessa, ma della necessità di prestare attenzione ad essa. L’orgoglio è una virtù o un difetto? Sarebbe riduzionista definirlo come l’uno o l’altro .

Sembra quindi che l’orgoglio abbia connotazioni negative o, almeno, socialmente indesiderabili.

Sarebbe interessante chiedersi a cosa serve l’orgoglio o che funzione ha.

L’orgoglio inteso come segno di amore e rispetto per noi stessi ci protegge dalle minacce sociali, come la persuasione o l’umiliazione. Il problema può sorgere quando l’orgoglio va oltre la sua mera funzione protettiva e comincia a danneggiarci più che a giovarci… ecco il motivo della sua preminenza nella frase in questione.

Discussione e disaccordo con uno scopo

A volte siamo così coinvolti in un dibattito che dimentichiamo (o forse confondiamo) perché ci stiamo impegnando. Senza soffermarsi su relativismi, verità universali e pretesti vari, lo scambio di vedute come esercizio arricchente e pratica per coltivare la conoscenza non sembra vivere al meglio.

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